Marmo di Carrara: forti diminuzioni delle vendite nei primi sei mesi del 2016, contrazioni soprattutto nel mercato indiano e nel medio-oriente

I dati Istat relativi all’interscambio commerciale di materiale lapideo, sia grezzo che lavorato, riferito ai primi sei mesi dell’anno in corso, confermano quanto avevamo già delineato sia nel consuntivo di fine anno 2015, sia nell’analisi degli andamenti nazionali dei primi mesi del 2016, ovvero, l’avvicinarsi di un periodo meno redditizio per la commercializzazione dei prodotti lapidei rispetto a quanto avvenuto negli ultimi anni.

Difatti i primi sei mesi del 2016 confermano per la provincia di Massa-Carrara una perdita, nelle vendite di materiale grezzo estratto al monte, nell’ordine monetario di circa 11 milioni di euro, in termini percentuali il differenziale nel raffronto con lo stesso periodo del 2015 è pari al -13%. E’ anche vero che questa frenata delle vendite arriva dopo anni più che positivi, permane infatti un trend ancora molto soddisfacente se il confronto lo si allarga all’ultimo quadriennio, 2016-2012, dove prevale ancora un saldo favorevole nell’ordine di nove punti percentuale.

Ma quali sono stati i Paesi che hanno diminuito gli acquisti del marmo grezzo di Carrara ? Non la Cina che permane il primo acquirente con il 40% circa sul totale delle vendite marmo estratto dai bacini apuani, e addirittura in crescita rispetto al 2015. Le contrazioni più accentuate sono state invece quelle dell’India che ha diminuito i propri acquisti di 4,3 milioni di euro, seguita dall’Arabia Saudita che ha addirittura quasi azzerato il proprio import di marmo di Carrara nei primi mesi del 2016. Diminuiscono gli acquisti anche da parte dell’Indonesia (-658mila euro), degli Emirati Arabi (-832mila), e per quanto riguarda il bacino mediterraneo il Marocco (-671mila euro) e soprattutto l’Algeria (1,3 milioni di euro).

Anche il marmo lavorato ha visto, in linea con quello grezzo, una significativa perdita nei primi sei mesi del 2016. Sono stati esportati materiali lavorati per circa 172 milioni di euro, in calo di 11 milioni rispetto al 2015, in termini percentuali la diminuzione è stata del -6,1%. Anche in questo caso si tratta della prima contrazione dopo anni di andamenti positivi, se difatti allarghiamo la comparazione agli ultimi quattro anni rileviamo che siamo ancora in una tendenza favorevole, dal 2012 al 2016 il comparto registra un +25%, in valore assoluto il differenziale è di 34 milioni di euro.

Come si sono distinti i vari mercati ? Il principale mercato di destinazione dei lavorati apuani permane quello degli Stati Uniti, il 47% del totale, ed in leggero aumento. Perdono invece, ed anche in maniera sensibile, i mercati arabi; come per il materiale grezzo anche nei lavorati si sta verificando una flessione fortissima nelle commesse verso l’Arabia Saudita, che ha diminuito i propri acquisti di lavorati di ben 10 milioni di euro, e da parte anche degli Emirati Arabi (-5,6 milioni di euro). Oltre al medio-oriente le sofferenze riguardano il mercato indiano, in calo di 2,7 milioni di euro, e quello del Marocco, in perdita di 2,3 milioni di euro.

Pur rimandando ai prossimi consuntivi analisi più dettagliate possiamo sintetizzare questi primi sei mesi del 2016 come mesi non facili per il marmo di Carrara, sia per la componente grezza che per quella lavorata, nonostante si tratti di flessioni dopo anni di segno positivo. Diviene invece più allarmate e degno di essere monitorato con discernimento il comportamento di alcuni partner abituali delle destinazione dei prodotti locali, in particolare si segnalano le preoccupanti diminuzione di acquisti da parte dell’India e dell’Arabia Saudita, oltre a quelle degli Emirati Arabi e di altri paesi che si affacciano sul mediterraneo.

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