STONE + TECH: Ottimo consuntivo per la Fiera tedesca del Giubileo

Con 338 Espositori provenienti da 28 Paesi e 12 mila Visitatori altamente professionalizzati, la Fiera lapidea di Norimberga, giunta alla ventesima edizione biennale, ha celebrato in modo assai positivo questo suo prestigioso Giubileo, che la colloca tra le Manifestazioni settoriali di maggiore tradizione e di forte valenza tecnico-commerciale, ma nello stesso tempo, culturale. Le espressioni di soddisfazione formulate dalla Direttrice Beate Fischer, dal Presidente del DNV (Deutscher Naturstein Verband) Joachim Grueter, e da quello del BIV (Federazione degli Artigiani) Gustav Treulieb, debbono essere pienamente condivise, non tanto quale commento di circostanza, quanto come effettiva e pertinente valutazione dei risultati.

E’ passata molta acqua sotto i ponti dai tempi dell’esordio, quando la Stone+Tech era stata riservata agli operatori tedeschi: oggi, la Fiera di Norimberga ha raggiunto una dimensione internazionale consolidata, con interessi di particolare rilievo nell’impiantistica di laboratorio e di finitura, conforme alla struttura prevalente dell’industria lapidea nazionale; e nel settore di trasformazione, per il comparto artistico e monumentale (non a caso, quella di Norimberga è stata la prima Manifestazione a riservare attenzioni specifiche alla funeraria infantile ed a quella per gli animali da compagnia).

Le iniziative collaterali sono state rivolte in maniera specifica, secondo una buona tradizione altrettanto significativa, alle questioni dell’ambiente ed al livello tecnologico ed estetico degli impieghi, in una logica di cooperazione internazionale che si è tradotta, fra l’altro, nel conferimento del Premio “Paths of Life” (riservato ai giovani Artigiani della pietra) al polacco Albert Wrotnowski, mentre la svizzera Esther Schmelcher si è classificata al secondo posto.

Sul piano economico-commerciale, la Fiera ha confermato il buon momento della Germania, in specie nella sua qualità di primo Paese importatore europeo (e quarto importatore mondiale) con un flusso in entrata relativo al 2017 pari a circa due milioni di tonnellate, costituite in larga maggioranza da prodotti finiti, collocandosi non lontano dal massimo storico del 2001, quando gli acquisti raggiunsero 2,4 milioni. Nondimeno, l’industria tedesca si attesta su livelli interessanti anche sul piano dell’export, avendo collocato sui mercati esteri, sempre nel 2017, e sempre con prevalenza del materiale lavorato, circa mezzo milione di tonnellate, pari al 10 per mille dell’interscambio mondiale.

Non meno importanti sono i consuntivi tedeschi nel campo delle tecnologie, con la Germania che occupa il secondo posto europeo nell’export di macchine settoriali, dopo l’Italia; ed il primo in quello dei materiali di consumo (abrasivi e dischi diamantati).

In tutta sintesi, quella di Norimberga è una Fiera viva, come attesta, fra l’altro, il considerevole numero delle “new entries” nell’ambito delle Aziende espositrici. Soprattutto, una Fiera che può guardare con ragionevole fiducia al futuro di un settore come quello lapideo, la cui espansione mondiale continua quasi ininterrottamente da almeno un trentennio, supportata da crescenti preferenze della progettazione qualificata e di una clientela sempre attenta ad effettuare scelte in grado di coniugare la qualità tecnologica ed estetica dei materiali con una competitività economica garantita dalla costante ottimizzazione dei processi produttivi.