Marmomac 2018: Nuovi orizzonti per marmi e pietre nel mondo

La Fiera di Verona, che quest’anno si presenta al proscenio del comparto lapideo con 53 candeline, e con cifre che ne attestano il riconosciuto primato mondiale, è oggetto di motivate attese da parte degli operatori, ed in primo luogo da parte dei marmisti e dei produttori di tecnologie. Come attesta il XXIX Rapporto mondiale, che viene presentato dalla Casa di Edizioni Aldus durante la manifestazione scaligera, anche nel 2017 l’industria del marmo e della pietra ha compiuto un ulteriore, significativo progresso, che si è tradotto in nuovi primati di estrazione, lavorazione ed interscambio, accompagnati da quello dell’impiantistica e dei beni strumentali.

In buona sostanza, si respira un’atmosfera di motivata fiducia, che in alcuni Paesi raggiunge nuovi massimi, come nel caso dell’India, pervenuta al vertice mondiale dell’esportazione quantitativa, mentre in Italia si consolida quello del massimo valore medio per unità di prodotto, che attesta ancora una volta il riconoscimento della sua priorità qualitativa da parte dei mercati.

Dal canto loro, le cifre della rassegna sono molto chiare: si attendono a Verona circa 70 mila operatori provenienti da almeno 150 Paesi di tutto il mondo, mentre il Rapporto Aldus, con il suo tradizionale monitoraggio a tutto campo, conferma – come attesta nella sua prefazione il Presidente della Fiera Maurizio Danese – il proprio ruolo di “fonte esclusiva di informazioni utili per le opzioni strategiche del momento politico, e contestualmente, per le scelte delle aziende”. Ne consegue che le attese più significative sono quelle che riguardano un ulteriore sviluppo degli investimenti, in specie nei Paesi maturi di più antica vocazione lapidea, e l’obliterazione di talune sacche attendiste.

In campo lapideo, diversamente da quanto accade in altri settori contigui, la funzione dell’interscambio, il cui valore mondiale è stimato in oltre 21 miliardi di dollari, cui corrisponde la quota maggioritaria della produzione netta in volume, continua ad essere fondamentale. Di qui, la conferma di quanto siano necessari interventi calibrati di una promozione intelligente e tempestiva, nel cui ambito l’azione di Marmomac è altrettanto prioritaria, anche nel campo dell’informazione professionale e culturale a progettisti e costruttori.

Al di là di tutto questo, è bene sottolineare ancora una volta, come è stato riconosciuto da tempo, e dalle fonti più autorevoli, che marmi e pietre sono materiali di pace, ovvero beni comuni capaci di supportare dovunque le grandi occasioni di sviluppo offerte dalla natura, dalla ricerca e dalla tecnica. Nella nostra epoca, caratterizzata da costanti motivi di insicurezza politica, questa prerogativa del settore diventa a più forte ragione importante, e ribadisce la sua idoneità a promuovere la crescita economica e sociale che è nei voti di tutti. E nello stesso tempo, il richiamo ad agire concretamente che il mondo lapideo rivolge alla volontà politica.