Presentata Carrara Marmotec 2016

marmotecLa preparazione di CarraraMarmotec, alla sua 33° edizione nel 2016, vede il forte coinvolgimento di Internazionale Marmi e Macchine; la IMM infatti ritiene strategico mettere al servizio delle aziende del territorio apuo-versiliese il proprio know-how in materia di promozione e sviluppo della pietra naturale e delle tecnologie ad essa collegate attraverso lo studio e la realizzazione di un progetto pluriennale di sviluppo dell’industria lapidea territoriale, all’interno del quale fare crescere anche la manifestazione, con servizi dedicati alle imprese che operano nel settore e che contribuiscono all’immagine di Carrara nel mondo.

Il progetto espositivo della prossima Marmotec punta l’attenzione sulla ricchezza dei bacini marmiferi italiani e sull’imbattuta capacità di trasformazione della materia grezza in prodotti finiti di altissimo pregio. La manifestazione è un appuntamento fondamentale per il settore lapideo e delle tecnologie: vetrina naturale del distretto lapideo più importante al mondo, CarraraMarmotec rappresenta un evento di forte impatto economico per il distretto lapideo Apuo-Versiliese, che a sua volta dispone con questa fiera di un ulteriore strumento per la sua promozione e valorizzazione.

Nel momento in cui la Commissione Europea sta varando una legge che riconosca anche ai prodotti non agricoli, tra cui proprio il marmo di Carrara, l’indicazione di origine geografica protetta, CarraraMarmotec 2016 dedicherà al Made in Tuscany un’area in cui toccare con mano l’eccellenza delle lavorazioni e dei materiali, in un percorso che attraversa l’arte, la storia e le avanguardie del design. Qui sarà possibile entrare anche in contatto con le principali aziende del settore delle tecnologie per la lavorazione, vanto dell’industria meccanica italiana. Le aziende produttrici di tecnologie per la pietra garantiscono di fatto al settore lapideo del nostro Paese i migliori strumenti per diventare e rimanere l’eccellenza mondiale nella trasformazione dei materiali, assorbendo a loro volta dal settore stesso le informazioni utili a rimanere leader nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Novità del 2016 sarà il rilievo dato a un tema centrale per la filiera nel settore lapideo: la sostenibilità. La filiera sostenibile è l’obiettivo futuro a cui necessariamente tendere, creando una filiera produttiva socialmente responsabile e rispettosa del territorio e dell’ambiente. Sono molte le aziende virtuose che hanno intrapreso un percorso di questo tipo, ma la loro visibilità risulta ridotta, sebbene sia noto ad ogni livello come non sia più possibile sottovalutare questa tematica. CarraraMarmotec 2016 si propone di evidenziare e promuovere, per la prima volta in una fiera di settore, le aziende che producono tecnologie per il riciclo, o che operano garantendo maggior sicurezza ai propri lavoratori, così come le realtà che realizzano prodotti innovativi riciclando gli scarti, o semplicemente aziende che racchiudono l’intera filiera e hanno improntato la loro attività produttiva su criteri di sostenibilità e rispetto ambientale, ottenendo in alcuni casi delle certificazioni (ISO 144001, EMAS, Ecolabel).

Il relativo avanzamento tecnologico del nostro settore nella gestione degli scarti e dell’impatto ambientale – quali il riciclo dell’acqua e la raccolta dei fanghi – attira costantemente nell’area Apuo-Versiliese delegazioni di operatori esteri provenienti da paesi produttori come la Cina, l’India o la Turchia, paesi che hanno iniziato ad affrontare questo genere di problematiche solo in tempi recenti. – osserva Fabio Felici, presidente di IMM/Carrarafiere- A questo proposito, a partire dal 28 settembre, sarà in visita sul territorio Apuo-Versiliese una delegazione cinese arrivata da noi proprio per comprendere, sotto la guida di IMM, le modalità di gestione ambientale lungo tutta la catena produttiva. Confidiamo, pertanto, che sviluppare all’interno di CarraraMarmotec 2016 il tema della sostenibilità possa attirare numeri importanti in termini di visitazione estera, oltre a fornire un’ottima occasione di approfondimento per tutte le imprese che operano nel settore

Per favorire il trasferimento di conoscenze tra l’ambiente accademico e quello imprenditoriale, le aziende innovative in ambiti legati all’eco-sostenibilità, ma anche ad altri aspetti connessi all’innovazione tecnologica, potranno usufruire dell’area Research to Business (R2B) uno spazio dedicato allestito in fiera proprio a questo scopo. Previsti, inoltre, corsi gratuiti sui temi di più stretta attualità quali: tecnologie lapidee, geologia, product design, rivestimenti di edifici in pietra, recupero e restauro. Al fine di garantire l’incoming di accademici specializzati sulla ricerca nel settore lapideo, la IMM sta già lavorando all’organizzazione di un’importante conferenza internazionale dal titolo “First Sustainable Stone Conference”.

Saranno inoltre organizzate, come da tradizione, molteplici iniziative dedicate al mondo della progettazione, con workshop, convegni e conferenze di altissimo livello sulle nuove frontiere del marmo, oltre a simposi professionali dedicati alle conoscenze indispensabili per un utilizzo ottimale dei materiali lapidei in ogni ambito costruttivo. In occasione della fiera saranno presentati anche i vincitori del premio internazionale di architettura Marble Architectural Award (MAA) che festeggia nel 2016 la sua ventottesima edizione.
Resta in ogni caso centrale a Marmotec la peculiarità commerciale e di business dell’evento – puntualizza Luca Figari, direttore di IMM/CarraraFiere – sia attraverso l’esposizione di materiali e macchine, sia con la programmazione di incoming di operatori esteri per l’organizzazione di incontri Business to Business (B2B) da realizzarsi all’interno di un apposito spazio dove gli espositori interessati potranno incontrare i buyer in cerca di materiali e tecnologie. Oltre alle attività di recruitment portate avanti da CarraraFiere sarà possibile usufruire del supporto di ICE Agenzia Italia che supporterà l’incoming di importatori e contractors altamente selezionati, provenienti dai principali mercati di sbocco per la pietra Made in Italy come USA e Germania, ma anche per le tecnologie come la Cina, L’Iran e i Paesi Emergenti. E’ prevista la presenza di almeno 200 operatori, per un calendario importante di incontri business oriented, completamente gratuiti per le aziende partecipanti.

Rottamazione delle Fiere – Il caso di Carrara

 

Da cima Canalgrande (Foto Daniele Canali)

Da cima Canalgrande (Foto Daniele Canali)

Al pari delle infinite cose umane, anche le Fiere hanno un inizio ed una fine, e quelle di marmi e pietre non fanno eccezione. In tempi ancora recenti, la loro proliferazione aveva raggiunto un’accelerazione da primato, ma poi la crisi mondiale ha dato luogo ad un fenomeno selettivo tuttora in atto: diverse manifestazioni hanno chiuso i battenti, mentre altre hanno consolidato le posizioni di leadership che i mercati avevano conferito loro, in maniera inequivocabile.

Non è il caso di fare esempi che gli operatori del lapideo conoscono molto bene, ma si può dire che diversi Paesi, persino dell’Asia, dove pure si concentra la maggioranza assoluta di produzione e distribuzione, hanno perduto la propria Fiera: pensiamo a Giappone, Corea del Sud, Singapore, Il fenomeno, del resto, si estende a diversi esempi significativi dell’America Latina e dell’Europa, Orientale ed Occidentale. Al contrario, le iniziative di sicuro riferimento, come quelle di Verona, Xiamen, Izmir e Vitoria hanno fatto registrare ulteriori progressi, confermando un primato che per le prime due non è azzardato definire mondiale.

Secondo un’espressione ormai di moda, si deve dire che anche le Fiere del lapideo hanno conosciuto la rottamazione, spesso e volentieri con un sospiro di sollievo di operatori nel cui bilancio d’esercizio le spese di partecipazione avevano assunto incidenze abnormi, tanto più opinabili in quanto caratterizzate da ritorni marginali.

Caso mai, spiace che, pur senza arrivare a risultati tanto icastici, la crisi abbia coinvolto una realtà consolidata da secoli come quella di Carrara, la cui Fiera era sorta verso la fine degli anni settanta grazie alla lungimirante intuizione di Giulio Conti ed al ripudio di vecchie concezioni secondo cui il marmo non avrebbe bisogno di promozione, né tanto meno di tirare la volata alla concorrenza. Purtroppo, i ritardi iniziali e le successive scelte strategiche, non sempre vincenti, avrebbero finito per coniugarsi con i problemi del mercato, dando luogo ai risultati che oggi sono sotto gli occhi di tutti: aggravati, sia consentito dirlo, dalle interminabili logomachie tipiche del momento pubblico.

Oggi, il rischio non troppo nascosto è che Carrara faccia la fine dell’asino di Buridano, il quale, per l’incapacità di scegliere il cibo secondo opportunità e convenienza, finì per morire di fame. Intendiamoci: si tratta di un pericolo che le Aziende più avanzate e modernamente organizzate non correranno mai, ma nell’ottica del distretto, e dei suoi valori socio-economici, l’altra faccia della medaglia è palesemente scoperta. Occorrerebbero scelte unitarie che sono state sempre un sogno, già dai tempi in cui la zona apuana aveva un’Organizzazione di categoria diversa da quella del resto d’Italia, sia pure per ragioni storicamente valide; e servirebbe l’idea di considerare la vera promozione scientifica alla stregua di un investimento, non già di una spesa.

A proposito di cose umane, giova aggiungere che anche nelle situazioni più difficili c’è sempre una soluzione: come diceva un antico proverbio, a tutto c’è rimedio, fuori che alla morte. Fuor di metafora, se si vuole evitare il peggio, sarebbe il caso di prendere atto della nuova realtà lapidea del mondo globalizzato, andare alla ricerca di accordi e collaborazioni secondo ragione e convenienza, e non disperdere un grande patrimonio umano e professionale nella cultura del grezzo. E’ ben vero ciò che si affermava in epoche lontane, quando il blocco era considerato oro, ed il lavorato veniva definito piombo, ma oggi non è più “quel tempo e quell’età” perché marmi e pietre sono diventati, per unanime riconoscimento internazionale, un settore strategico destinato al progresso di tutti, e non certo di pochi.