Presentata la 53° edizione di Marmomac

Più internazionale, con un focus su Miami e il lancio di una rete di ambasciatori del marmo. Sempre più interattivo con un nuovo portale web dedicato agli architetti. E attento ora anche al mondo dell’arte, dopo quello dei designer. Sono alcune delle novità con cui Marmomac si presenta all’appuntamento con la sua 53ª edizione, in programma alla Fiera di Verona, dal 26 al 29 settembre 2018.

Il salone – presentato oggi in conferenza stampa a Milano (Terrazza Martini) dal presidente di Veronafiere, Maurizio Danese e dal direttore generale Giovanni Mantovani e alla quale sono intervenuti anche Luciano Galimberti, presidente di ADI, Raffaello Galiotto, designer e Fulvio Irace, architetto e storico dell’architettura -, è il più importante evento mondiale dedicato a marmi, graniti, tecnologie di lavorazione, design applicato e formazione.

Un primato confermato dai numeri registrati nel 2017: oltre 1.600 aziende espositrici di cui il 64% estere da 56 paesi e quasi 68mila visitatori, di cui il 60% stranieri da 147 nazioni: un risultato che Veronafiere prevede di migliorare per l’edizione di quest’anno. L’elevato profilo di internazionalità rende Marmomac la piattaforma di promozione di riferimento per un comparto da oltre 18 miliardi di euro di interscambio globale. Mercato in cui i prodotti lavorati e le tecnologie lapidee made in Italy detengono il secondo posto a livello di export – con oltre 3 miliardi di euro – e il primo per qualità e valore aggiunto.

Le opportunità commerciali legate alla pietra naturale restano al centro del salone, declinate in categorie merceologiche che quest’anno sono state ridefinite, per essere più stringenti e razionali: marmi; pietre; graniti; agglomerati e conglomerati; blocchi di marmo; pietra grezza e grandi formati; macchine e attrezzature per la lavorazione; mezzi di trasporto e sollevamento; abrasivi; diamantati; prodotti chimici; servizi.

“Marmomac è uno dei nostri business event più importanti – spiega Maurizio Danese, presidente di Veronafiere –. Nel mondo oggi è il benchmark assoluto per le fiere di settore. Lo dice il grado di soddisfazione più alto dei nostri espositori rispetto ai competitor e il fatto che a più di quattro mesi dall’inizio, gli oltre 80mila metri quadrati di spazi espositivi di Marmomac siano già sold out, con una lista di attesa di più di 40 aziende e richieste per almeno altri mille metri quadrati, di cui il 90% da aziende estere”.

Un ruolo guida che dal 2015 è stato riconosciuto dal ministero italiano per lo Sviluppo economico, con l’inserimento di Marmomac nel Piano di promozione straordinaria del Made in Italy, quale fiera strategica per la valorizzazione dell’industria lapidea del Paese.

Come parte delle iniziative previste, prosegue per il 2018 la collaborazione di Marmomac con Ice-Italian Trade Agency e Confindustria Marmomacchine sul fronte dell’attività di incoming di operatori dall’estero: sono 300 i top buyer selezionati, invitati ed ospitati a Verona partecipare a incontri b2b tematici, momenti di formazione tecnica e visite alle aziende del territorio.

A questo si aggiunge il ritorno dell’International Stone Summit, conferenza mondiale tra le principali associazioni mondiale del marmo.

“Internazionalità è una delle parole chiave per comprendere il successo di Marmomac – afferma Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere –. Abbiamo creato una community della pietra naturale che può contare anche sugli eventi che organizziamo in mercati maturi e in via di sviluppo come Stati Uniti, Brasile, Egitto e Marocco. Una rete che vogliamo rafforzare quest’anno con la creazione di ambasciatori del marmo, per diffondere la conoscenza e l’uso del prodotto litico, e attraverso Miami Calling, iniziativa in partnership con la rivista Platform per approfondire le opportunità nel real estate in Florida”.

Fondamentali per lo sviluppo trade del salone sono poi gli aspetti di innovazione, design e formazione. Un concetto che a Marmomac è rappresentato dalle mostre protagoniste nel The Italian Stone Theatre, il padiglione che fonde ricerca, sperimentazione, pietra e tecnologie italiane. Il tema per l’edizione 2018 è Acqua e Pietra e quest’anno vede il debutto di un percorso dedicato agli artisti per esaltare il dialogo tra acqua e materiali litici negli ambienti destinati ad accoglienza e al benessere.

Altra novità è la mostra in cui grandi marchi dell’arredo e del design – come Baxter, Swarovski, Luxury Living Group – creano progetti specifici per le aziende del marmo.

Grande spazio poi agli architetti che arrivano a Verona da tutto il mondo. A loro sono riservati i corsi di formazione e aggiornamento della Marmomac Academy, così come il nuovo portale web studiato a misura dei progettisti che utilizzano il marmo. Un trend sempre più diffuso dal momento che l’88% degli architetti che visitano la fiera dichiarano che la pietra sarà presente nei loro progetti futuri.

Tornano, infine, anche i due riconoscimenti targati Marmomac: l’Icon Award individua l’opera del The Italian Stone Theatre che diventerà immagine della campagna promozionale 2019, mentre il Best Communicator Award, premia la cura e l’originalità delle aziende espositrici nell’allestimento fieristico.

L’analisi di Marmomac °52

1650 espositori provenienti da 56 Paesi e 68 mila visitatori giunti da 147 Stati di tutti i continenti hanno consentito alla Fiera di Verona di conseguire nuovi record di presenze, ed un bilancio promozionale che ne ha ulteriormente confermato la riconosciuta leadership nel mondo del marmo e della pietra. Il successo della manifestazione scaligera si è completato con una quota degli espositori esteri giunta a due terzi del totale, e con l’eccellenza delle iniziative collaterali.

E’ congruo sottolineare come il trend di crescita della Fiera venga da lontano, con un tasso di sviluppo che nel lungo termine è stato superiore a quello del comparto lapideo mondiale, peraltro assai consistente, e competitivo anche nei confronti del sistema economico considerato nel suo complesso. In altri termini, non è azzardato riconoscere alla Fiera un ruolo propulsivo che trascende le cifre e contribuisce in maniera determinante a consolidare la permanente funzione strategica dell’Italia.

Non a caso, tra le iniziative salienti dell’ultima edizione si sono collocate la firma del nuovo accordo di partenariato con la Cina, le visite ufficiali di altri Paesi protagonisti come India e Brasile, e la stessa intesa sottoscritta con Carrara “per la promozione congiunta dei rispettivi distretti lapidei” che in qualche misura si può leggere quale ulteriore opportunità offerta al comprensorio apuano per adeguare le proprie strategie alle reali esigenze della domanda mondiale.

Lo studio del mercato, come d’uso, ha trovato un momento particolarmente significativo nella presentazione del ventottesimo “Rapporto Marmo e Pietre nel mondo” da cui è emersa una buona ripresa di produzione ed interscambio quantitativo, assieme ad una flessione non marginale dei valori medi, fermo restando il primato dell’Italia nel prezzo di vendita dei propri manufatti, pari al doppio di quello mondiale, per non dire della sua consolidata leadership nel campo delle tecnologie.

Un’altra ricerca, prodotta dal momento finanziario, e condotta sui bilanci di oltre quattrocento Società italiane operanti nell’aggregato lapideo, ha permesso di accertare che nel 2016 il risultato economico del settore è stato senz’altro soddisfacente, traducendosi in un margine lordo di 13 punti: cosa che sembra divergere dalla crisi di molte piccole aziende, e di alcune compagini associative minori, ma che trova conferma nel suddetto primato del prezzo medio dell’export.

Caso italiano a parte, il mondo lapideo continua a crescere ed a manifestare propensioni ad investire, molto importanti anche in Paesi di seconda e terza fascia, sottolineando l’esistenza di prospettive in chiave di ulteriore sviluppo, in cui la Fiera di Verona costituisce, oggi come ieri e come domani, un punto di riferimento essenziale.