Il ruolo del marmo nel progresso mondiale

di Carlo Montani

Cave di Gioia, Carrara (Foto Daniele Canali / Marmonews.it)

Cave di Gioia, Carrara (Foto Daniele Canali / Marmonews.it)

L’idoneità del settore lapideo ad avviare politiche di sviluppo dove altre industrie non potrebbero avere analoga capacità tecnologica e cromatica è fuori discussione, ed è stata riconosciuta nelle sedi più qualificate, a cominciare dall’ONU, con apposita Dichiarazione del 1976. In precedenza, il IX Congresso dell’industria marmifera europea aveva attirato l’attenzione dei Governi nazionali e regionali sul ruolo trainante della pietra anche in chiave sociale, ed aveva costituito la Federazione internazionale del settore, con lo scopo di promuovere uno sviluppo più organico del comparto (1964).

Oggi, sono tanti i comprensori, o meglio i Paesi in cui la valorizzazione di questa importante risorsa naturale ha permesso di conseguire risultati occupazionali e sociali di buona consistenza: nel solo momento di lavorazione, vale a dire dalla segheria in poi, la forza lavoro impiegata nel lapideo, in un campione di 40 Paesi costituito dall’Unione Europea e dai primi 12 Stati extra-europei leader, ha raggiunto, secondo fonti ONU, i due milioni di unità.

Il progresso è incontestabile, avendo tratto largo vantaggio dalla diffusione sostanzialmente universale delle riserve, ed in misura non inferiore, dal forte avanzamento tecnologico. Ciò, sebbene in parecchi Paesi la politica di ricerca sia tuttora limitata (soltanto in pochi casi la conoscenza del territorio è davvero esaustiva, come in alcuni Stati europei, nell’area del Golfo od in Turchia), facendo presumere che altre importanti risorse possano essere condotte alla vista e quindi alla coltivazione.

In alcuni casi, lo sviluppo è stato esponenziale. Negli ultimi 20 anni, la produzione ed i consumi mondiali sono più che raddoppiati, senza dire che approfondite indagini scientifiche (condotte dal Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Siena) hanno permesso di rilevare come il volume dei marmi e delle pietre scavati nel mondo dal 1950 in poi sia stato superiore a quello di tutte le epoche precedenti messe insieme. Chi si ostinasse a pensare che il settore lapideo svolge un ruolo di retroguardia, nel quadro di concessioni ad un prestigio retorico ed anacronistico, è servito.

Per comprendere quanto siano ampie le dimensioni del settore, basti dire che la produzione mondiale del 2013, al netto degli scarti di cava, è stata pari ad oltre 135 milioni di tonnellate, metà delle quali destinate ad un fiorente interscambio (XXV Rapporto Marmi e Pietre nel mondo).

Il progresso assicurato dal comparto, a parte quello economico e tecnologico, spazia in un contesto più ampio e non è alieno dal volare alto. Oggi, la progettazione più moderna e competente ha riscoperto gli utilizzi del marmo, del granito e delle altre pietre ornamentali sia nell’edilizia di rappresentanza, sia in quelle civili ed economiche, grazie a caratteri funzionali ed espressivi di grande competitività. Vale la pena di ribadire che le economie di durata e di manutenzione dei lapidei sono tali da motivare ampiamente qualche differenza di prezzo, che sulle prime aveva suscitato talune riserve.

In altri termini, il progresso conseguito da almeno un secolo nel modo di vivere dell’uomo contemporaneo ha trovato un fondamento significativo nella democratizzazione degli impieghi dei materiali più nobili, a cominciare dal marmo. Ciò che un tempo era riservato ad una schiera molto ristretta di fruitori ha finito per diventare accessibile quasi a chiunque: motivo di più per sottolineare come il consumo medio per abitante, che nel mondo di oggi ammonta a 230 metri quadrati (riferiti allo spessore convenzionale di cm. 2) per mille, con punte massime nell’Europa mediterranea di oltre un metro pro-capite, sia destinato ad aumentare, potenziando un trend in ascesa che è in atto da decenni, con la sola eccezione del 2009.

A prescindere dall’angolatura di valutazione, marmi e pietre sono strumenti di progresso, senza dire che, come è stato rilevato in importanti manifestazioni ufficiali, sono materiali di pace

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