presentazione del XXVII Rapporto lapideo mondiale: spunti di riflessione ed auspici di sviluppo

presentazione rapportoIl comparto lapideo mondiale, pur nell’ambito di un trend in costante ascesa, ha fatto registrare nel 2015 una significativa contrazione dell’interscambio quantitativo, cui ha fatto riscontro la buona tenuta dei mercati domestici, che ha consentito un ulteriore incremento dei volumi produttivi, sia pure marginale. Nondimeno, il fatto saliente ascritto dalla congiuntura internazionale è stato un forte aumento della redditività, in specie nei Paesi extra-europei protagonisti, ed in particolare in Cina, che ormai esprime un terzo della produzione mondiale ed un quarto dell’export.

 

Tali valutazioni costituiscono una componente significativa del nuovo Rapporto lapideo mondiale, giunto alla ventisettesima edizione, e presentato alla Fiera di Verona  ad iniziativa dell’Autore Carlo Montani e della Casa di Edizioni Aldus, nell’ambito di una tradizione ormai consolidata.

 

A conferma dell’interesse suscitato da uno strumento di grande importanza professionale come il Rapporto, anche quest’anno la conferenza scaligera si è distinta per un buon concorso di pubblico e per il livello del dibattito, alla presenza di operatori, giornalisti ed “opinion makers” provenienti da vari Paesi di significativa rilevanza lapidea (Brasile, Germania, Grecia, India, Polonia, Russia, Taiwan).

 

Nella prolusione del Dr. Valsecchi (Direttore Commerciale di Veronafiere), che ha portato il saluto del Presidente Danese ed illustrato i  nuovi primati della manifestazione, sia a livello di espositori (oltre 1650, con un aumento di dieci punti rispetto all’edizione precedente), sia nell’ambito dei Paesi presenti (con alcune “new entries” di notevole valenza settoriale come l’Angola ed i rientri altrettanto ragguardevoli di Afghanistan e Indonesia), si è dato atto del ruolo formativo ed informativo del Rapporto, la cui presentazione, ormai da tanti anni, figura nel programma ufficiale di Marmomacc.

 

Il Prof. Vikram (Stone Technology Center, Jaipur) ha posto in evidenza i problemi per gli operatori indiani, rivenienti da una soverchia liberalizzazione dell’import di materiale grezzo, pur nell’ambito di una politica internazionale rivolta alla promozione degli scambi, ed ha insistito sulle conseguenze negative di talune strategie imprenditoriali fondate ancor oggi sul prezzo contenuto, anziché su una ragionevole crescita della produttività, in specie per i semilavorati ed i prodotti finiti. Infine, ha illustrato motivate preoccupazioni circa la concorrenza “ingannevole” della ceramica e della cosiddetta pietra artificiale.

 

Da parte del Dr. Lo Balbo (Fillea – Cgil, Roma), è giunta la conferma che il nuovo contratto nazionale di lavoro è una realtà: il documento ufficiale verrà firmato a Milano il 5 ottobre, e sarà valido sino al 2019.  La trattativa è stata lunga e difficile, ma corretta, con innovazioni importanti non solo nella componente salariale, ma anche in quella normativa, con particolare riguardo alla sicurezza, il cui adeguamento è diventato un’esigenza stringente, alla luce di un tasso infortunistico inaccettabile: non si può pensare che le norme vigenti siano sostanzialmente sfornite di sanzioni, e che il settore non sia governato da una legge quadro moderna e funzionale, idonea a superare i limiti naturali di quella del 1927, tuttora in essere.

 

Il collasso edilizio italiano, le pregiudiziali di un fondamentalismo ecologista assai pervicace, le carenze culturali di taluni imprenditori, e la permanente classificazione dei lapidei come materiali di seconda categoria, si collocano (a giudizio del geologo Dr. Mancini, Seravezza) fra i motivi salienti della crisi italiana, elisa solo parzialmente da una vocazione esportatrice in ulteriore aumento. Di qui, la necessità di  aggiornamenti normativi ormai indispensabili.

 

 

 

 

In sintonia con gli interventi di cui sopra, il prof. Careddu (Università degli Studi, Dipartimento di Arte Mineraria, Cagliari), dopo avere rammentato la situazione critica in cui versa il comparto lapideo sardo, ma anche la considerevole espansione di quello calcareo, con specifico riguardo al distretto produttivo di Orosei, ha confermato la necessità di una volontà politica capace di comprendere il ruolo strategico del settore, conforme a quanto accade in diversi altri Paesi, anche si seconda fascia. In assenza di questa volontà, il futuro dell’Italia non sembra capace di recuperare un ruolo protagonista.

 

Non si debbono dimenticare, nell’ottica di una valorizzazione del settore a tutto campo, i valori culturali del marmo e della pietra, che gli assicurano la continuità di tradizioni storiche millenarie, indisponibili in altri comparti contigui. Ecco un assunto su cui ha insistito l’Arch. Camaiora (Carrara), non senza sottolineare l’importanza determinante del valore aggiunto nell’economia lapidea, oltre a quella di una compatibilità ambientale competitiva e di una certificazione tecnologica che esalta l’idoneità all’impiego, naturalmente differenziato, di ogni pietra.

 

Adesioni di rilievo sono state formulate dalla Dr.ssa Judy Wen (Taiwan), dal Dr. Becker (Stone Ideas, Berlino) e dalla Dr.ssa Magda Konstantinidou (Stone Group International, Thessaloniki): quest’ultima, anche in riferimento alle specifiche attenzioni che nel Rapporto sono state attirate sull’idoneità del marmo ad esercitare una buona azione anticiclica nei Paesi condizionati da una congiuntura economica sfavorevole.

 

Il Dr. Canali (Aldus, Carrara), quale Editore del Rapporto a far tempo dal 2010, quando la crisi della finanza internazionale parve indurre prospettive di segno negativo anche nel campo della carta stampata, ed in particolare dell’editoria tecnica, ha sottolineato che il problema non è esistito e non esiste, quando la qualità del prodotto sia conforme alle attese del mercato, come nel caso di specie. Non a caso, il Rapporto è ulteriormente cresciuto, con 110 Paesi monitorati (pari ad oltre nove decimi della produzione lapidea mondiale), e nell’ultimo triennio, con un allegato di grande rilievo monografico e specialistico come il “Dossier Brasile” trilingue, dovuto alla fattiva collaborazione di Abirochas.

 

Nelle conclusioni, l’Autore, dopo avere espresso un rinnovato ringraziamento alla Fiera di Verona, massima protagonista della promozione mondiale di settore, ha posto in ulteriore evidenza come la congiuntura del 2015 si sia  distinta, molto più delle precedenti, per la notevole crescita della redditività, cosa che presume un’ipotesi di conseguente impulso agli investimenti, e quindi, ad un rinnovato sviluppo conforme alle grandi opportunità proposte dai mercati, ed ai valori tecnici, estetici e culturali, tipiche esclusive del marmo e della pietra; ciò, senza trascurare la disponibilità di una tecnologia d’eccellenza come quella italiana, leader mondiale per produzione ed export, che assicura ad ogni committente parametri sempre più avanzati di rendimento, qualità e sicurezza.