Pietrasanta, con Carrara, centro mondiale della lavorazione artistica del marmo

Cava di Gioia lavorazione (Foto Daniele Canali / Marmonews.it)

Cava di Gioia lavorazione (Foto Daniele Canali / Marmonews.it)

I laboratori artistici rappresentano per la filiera lapidea un settore decisamente importante, non solo per la produzione di ricchezza ed occupazione ma, in particolare, per l’immenso patrimonio culturale, storico e identitario di cui sono portatori.

Il territorio apuano detiene una considerevole tradizione nella lavorazione artistica del marmo e della pietra naturale, attraverso le proprie imprese, i laboratori, le associazioni, gli artisti-scultori, le botteghe d’arte, ed altro ancora; un concentrato della filiera lapidea all’interno del quale una serie di attività possono essere considerate come apprezzati laboratori artistici di fama mondiale.

In questo contesto analizziamo brevemente il ruolo del territorio comprensoriale nel panorama nazionale, soffermando l’attenzione nel rapporto esistente tra il distretto apuo-versiliese e quello veneto, spesso raffrontati nella dimensione dei fenomeni dell’estrazione del materiale e nella lavorazione dello stesso, ma quasi mai sotto il profilo della propria caratterizzazione artistica: elemento erroneamente sottovalutato localmente nonostante la cultura e l’arte stiano assumendo un ruolo sempre più determinante nella sviluppo economico nei territori.

Nel comprensorio apuano i laboratori artistici del marmo e di altre pietre assommano a circa 159 unità imprenditoriali attive nel 2015, di queste 8 ubicate in provincia di La Spezia, di cui la maggioranza nel comune di Ortonovo, 57 nella provincia di Massa-Carrara, dove il comune leader è appunto Carrara con 37 laboratori artistici, segue Massa con 16 e la Lunigiana con 4. La concentrazione maggiore si trova nella provincia di Lucca, con ben 94 laboratori attivi di cui la quota maggiore è presente a Pietrasanta, che raffigura con 62 attività, il comune più rappresentativo del settore, non solo a livello locale, ma anche a livello nazionale. Nemmeno comuni delle dimensioni di Roma e Milano ottengono i valori di Pietrasanta che può essere considerata, da questo punto di vista, una vero centro di eccellenza a livello mondiale. Sempre nel territorio lucchese incontriamo il comune di Seravezza con 13 attività.

Il distretto veneto, rivale di quello apuano nella produzione e trasformazione dei materiali, possiede invece meno laboratori artistici, 124 per la precisione, circa 80 a Verona con la presenza più rilevante nei comuni di Dolcè (8 unità), e Sant’Ambrogio di Valpolicella (8 unità), e 44 nel vicentino, soprattutto nel comune di Chiampo (8 unità).

Se la leadership apuana ed in particolare versiliese risulta evidente per il numero di laboratori artistici attivi, lo è meno per i livelli occupazionali, difatti il numero di addetti nelle attività del distretto veneto risulta mediamente più elevato, si tratta di 446 addetti totali a fronte di 340, a testimonianza di una presenza di laboratori artistici più strutturati con una presenza media di addetti intorno alle 3,6 unità a dispetto delle 2,1 delle attività del comprensorio apuo-versiliese.

Il dato più significativo resta comunque quello della concentrazione delle attività legate alla lavorazione artistica del marmo, e di pietre affini, nel comune di Pietrasanta, comune leader nella graduatoria nazionale, seguito, come abbiamo già detto, da Roma, Milano, Firenze e Carrara. Considerando che i grandi comuni citati risentono comunque della presenza di attività artistiche legate anche ad altre pietre ed ai mosaici, si può affermare che la concentrazione a Pietrasanta e Carrara delle maggioranza dei laboratori artistici lapidei, rende il territorio apuano centrale a livello nazionale e internazionale: un punto di forza che troppo spesso viene dimenticato e che troppo spesso non è oggetto delle necessarie attenzioni nelle scelte strategiche per lo sviluppo economico e sociale del territorio.

Non mancano comunque le note dolenti riguardanti un settore dalle ampie possibilità di miglioramento, in primis, l’elemento più preoccupante può essere rappresentato dalla poca presenza di imprenditori giovani, ovvero con meno di 35 anni, che risulterebbero essere solo l’8% del totale del comparto. Un dato questo su cui l’intera comunità politico-economica locale dovrebbe riflettere con attenzione, pena la potenziale perdita nel medio periodo di un patrimonio di saperi e di capacità, e di tradizioni lavorative, di inestimabile valore.

Laboratori artistici attivi, e relativi addetti, nelle Province dei distretti apuo-versiliese e veneto

Laboratori artistici attivi, e relativi addetti, nelle Province dei distretti apuo-versiliese e veneto